Recovery plan: incentivi per digitalizzazione e social media

Recovery plan: incentivi per digitalizzazione e social media

Recovery Plan | Comunicazione politica | Agenzia ORA

Abbiamo letto il Recovery Plan per capire cosa c’è di interessante per aziende, associazioni e privati. 

“Il più grande piano di investimenti mai visto in Italia”, così il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha descritto il Recovery Plan approvato in settimana. Un piano da 210 miliardi di euro per far ripartire l’Italia dopo la pandemia.

Il piano si articola in sei missioni, di cui due sembrano particolarmente interessanti per chi fa il nostro lavoro: digitalizzazione e innovazione. Anche perché tra i principali beneficiari ci sono imprese, operatori del settore turistico e culturale.
Il piano riconosce le Piccole e Medie Imprese come il motore propulsivo del sistema Italia (70% del valore aggiunto non finanziario), e come tale prevede gli incentivi fiscali per innovazione e digitalizzazione, “che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad una trasformazione digitale dei processi produttivi”.

Gli investimenti quindi sosterranno i processi virtuosi generati da trasformazioni tecnologiche nella progettazione, nella produzione e nella distribuzione dei sistemi e prodotti manifatturieri. Obiettivo secondario inoltre è l’internazionalizzazione della filiera produttiva e della distribuzione dei prodotti.
A occhio e croce quindi ben vengano sistemi per la gestione dei clienti (CRM), siti internet, canali social attivi e funzionanti per aumentare l’attrattività della propria azienda e aprirsi ad altri mercati.
Tutto questo richiederà un importante sviluppo della rete di connessione ultraveloce: ora siamo molto indietro, 17° posto in UE su 28, con solo il 24% delle famiglie italiane che ha accesso a internet ultraveloce, la media europea è del 60%.

Ma è in “Turismo e Cultura 4.0” che si trova qualcosa di interessante: il Recovery Plan prevede di incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale con la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, miglioramento della fruibilità digitale, accessibilità (fisica e cognitiva) della cultura. Asset strategici, ecoturismo e valorizzazione dei borghi e dell’entroterra, con un’attenzione particolare al Sud.
Anche qui la comunicazione ha un ruolo chiave, non solo nelle promozione, ma anche nell’attivazione di processi capaci di attivare nuovi percorsi turistici e culturali, di trovare nuovi patrimoni da valorizzare (nel programma si fa esplicito riferimento alle periferie) e a costruire valore attraverso la promozione e comunicazione del patrimonio.

Il credito d’imposta è il metodo con cui questi fondi verranno distribuiti. In Italia il credito d’imposta ha già avuto ottimi risultati, ad esempio nel caso del tax credit cinematografico, ma in questo caso non sarà facile investire, dopo un periodo di contrazione economico così lungo.

Insomma il Recovery sarà la “cura” alla pandemia che ha messo in ginocchio l’Italia e le sue attività, non c‘è dubbio però che dovremo continuare a fare tesoro di quanto imparato (si spera) dal 2020: bisognerà lavorare insieme per ripartire insieme, collaborando tra imprese per generare nuovo valore e riuscire a investire tutte le risorse disponibili.
Dunque, qualunque sia la vostra attività, noi di ORA ci siamo!

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Giovanni Marco Santini

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