Digital: veleno e antidoto per l’arte

Digital: veleno e antidoto per l’arte

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Il mondo dell’arte è in crisi da tempo, ma grazie al digital qualcosa sta cambiando.

Le tecnologie moderne, infatti, sembrano stiano aiutando il campo dell’arte a tornare negli interessi delle persone: è il caso dell’utilizzo dell’AR, VR, social come Tik Tok e Metaversi.

L’innovazione tecnologica può aumentare il valore dell’arte?

Dall’avvento dei social e delle nuove tecnologie digitali, l’utente è bombardato da stimoli esterni (iperstimolato), che rendono la quotidianità degli utenti costantemente mediatizzata. 

Questo fenomeno crea un sovraccarico di stimolazione che porta l’individuo a un innalzamento della soglia di memorabilità delle esperienze. La memorabilità è quel meccanismo che permette, ripensando a una determinata esperienza, di rivivere le stesse emozioni provate in quel momento. Abituati a un intrattenimento costantemente mediato, artificiale e costruito digitalmente, tutto diventa banale.

Il mondo dell’arte, in particolare, è già da tempo vittima del fenomeno; se poi consideriamo la crisi pandemica la situazione sembra peggiorare in maniera decisiva.

Tuttavia, se è stata proprio la modernità a innescare questo meccanismo, è anche vero che la stessa stia concorrendo a rimediare alla crisi. La tecnologia è infatti in grado di creare valore perché non solo semplifica, ma crea esperienza, agendo sulla dimensione multisensoriale, riportando quindi quella soglia di memorabilità a un livello regolare e accessibile.

Ara Pacis, Chiostro del Bramante, Domus Aurea

La Domus Aurea, L’Ara Pacis e il Chiostro del Bramante l’hanno capito e si sono adeguati alle richieste del mercato e sono esempio di come arte e digital possono lavorare insieme:

La Domus Aurea offre un’esperienza immersiva con l’utilizzo della video mappatura, che permette proiezioni per ricostruire la struttura originale della domus, una realtà virtuale usata per ricostruire la vita, la musica, e i suoni di quei tempi.

Domus aurea ricostruzione digitale

L’Ara Pacis, con il progetto “L’Ara com’era”, ha permesso visite coinvolgenti non convenzionali del sito, attraverso l’uso della realtà aumentata, realtà virtuale integrata a computer grafiche e 3D. 

Ara Pacis ricostruzione digitale

La mostra Enjoy del Chiostro del Bramante offre un’esperienza di intrattenimento sensoriale attraverso l’uso di audio guide personalizzate, interazioni social attraverso l’hashtag  #enjoychiostro, tocchi virtuali ed esperienze sensoriali.

L’impatto delle loro azioni è duplice: le persone ricordano meglio quello che hanno visto, aumentandone la capacità di apprendimento, e vivono un’esperienza.

Galleria degli Uffizi: Tik Tok

Altro caso emblematico di come il digitale stia risollevando le sorti dell’arte è il caso della Galleria degli Uffizi su Tik Tok.

La scelta della Galleria di posizionarsi sul social era nata a con lo scoppio della pandemia per avvicinare i giovanissimi all’arte.

Attraverso video divertenti e sfruttando i trend del momento sulla piattaforma, il profilo ha saputo catturare l’interesse degli under 25 per quelle opere che a scuola sembravano noiose: l’intento è stato quello di portare i giovani a scoprire  come anche i protagonisti delle grandi opere provassero i loro stessi sentimenti. Una personificazione che ha permesso di far sentire i musei vicini alle preoccupazioni e alle emozioni delle persone, cercando di intrattenere con l’arte.

Questo ha portato non solo il profilo degli Uffizi a più di 100k follower, ma alle prime riaperture post pandemiche, la bigliettazione ha mostrato, per la prima volta, una presenza di visitatori under 25 alla Galleria che ha superato un terzo del totale (34,6%).

 

Gallerie e mostre nei Metaversi

Sicuramente avete già sentito parlare del Metaverso, soprattutto da quando Zuckerberg ha cambiato il dominio di Facebook.

Il Metaverso, in termini estremamente semplici, altro non è che un mondo virtuale in cui è possibile interagire con altri utenti e fruire di esperienze come concerti, visioni di film, giochi e qualsiasi cosa possa saltarvi in mente. Ovviamente non mancano anche qui applicazioni al mondo artistico: infatti è possibile anche partecipare a mostre d’arte in gallerie digitali interne al metaverso.

E’ il caso di The Nemesis, metaverso nato in Italia, che  tra le molte funzioni, ospita un’intera sezione dedicata all’arte, la Gallery

Qui è possibile entrare in una stanza virtuale e godersi una mostra con opere vere realizzate da artisti contemporanei: proprio come in una mostra “analogica”, è possibile passeggiare con il proprio avatar tra le opere e leggerne le descrizioni.

Non mancano ovviamente gli NFT: ci sono infatti stanze all’interno della Gallery dedicate, in cui si può accedere solo con portafoglio digitale di criptovalute.

Gallery The Nemesis

Fonte immagine: The Cryptonomist

Conclusioni

Se è vero che la modernità, con le sue tecnologie, ha portato nel tempo le persone ad allontanarsi dal mondo dell’arte, è anche vero che grazie a questa la situazione sta cambiando e si sta evolvendo verso nuove frontiere, in cui arte e digital si uniscono.

Gli scenari futuri che si prospettano sono infiniti e quasi imprevedibili; mentre aspettiamo di vedere i nuovi sviluppi, vado a fare una meta-passeggiata nelle gallerie di The Nemesis.

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Arianna Bruzzese

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